La disciplina dello yoga affonda le sue radici nella millenaria cultura vedica, considerata la culla della civiltà. La parola yoga deriva dal termine sanscrito yuj, che significa “unire”, “unione” e nel senso più profondo del termine unisce, in accordo alla tradizione, la coscienza, adesso alterata a causa del contatto con l’energia materiale, alla coscienza originale, incontaminata e spirituale dell’essere individuale, parte integrante dell’Essere Supremo, con Cui è connesso eternamente da un sublime sentimento d’amore. Quando l’essere puro entra in contatto con l’energia illusoria, viene rivestito dagli elementi materiali, costituenti sia del corpo sottile che del corpo grossolano, come di tutto ciò che ci circonda. La coscienza quindi, che è l’energia che emana dall’anima e che ci permette di percepirci e percepire, perde il contatto con la parte profonda ed entra in innumerevoli personalità fittizie (generate dall’ego materiale) con cui si identifica, le quali sono diametralmente opposte alla sua natura costituzionale originale. Questa sorta di dissonanza cognitiva rappresenta la causa di tutte le difficoltà che si è costretti a sperimentare. Per uscire da questa situazione complessa, è necessario imparare ad usare gli strumenti di cui disponiamo attualmente, il corpo e la mente, in modo costruttivo, ovvero far diventare un problema, una grande opportunità. Riuscire ad armonizzare il corpo, la mente e lo spirito, è uno degli obiettivi dello yoga. In genere, soprattutto in Occidente, lo scopo originale viene completamente frainteso, diventa una mera forma di ginnastica, uno stretching per tonificare il corpo e ridurre lo stress. Questa disciplina porta indubbiamente molti benefici a livello psicofisico, lavorando sia sulle varie strutture muscolo scheletriche del nostro corpo, che sugli organi interni e sulla circolazione.